

Vertice sull'Amazzonia, approvata la 'Dichiarazione di Bogotà'
Critiche per l'assenza di impegni sui combustibili fossili
Il vertice dell'Organizzazione del Trattato di Cooperazione Amazzonica (Otca) concluso ieri sera a Bogotà ha prodotto una dichiarazione congiunta in cui i Paesi aderenti assumono l'impegno a portare avanti una serie di proposte comuni in vista della Cop30 che si terrà a novembre in Brasile, nella città di Belém. La 'Dichiarazione di Bogotà', prevede tra i suoi punti principali l'impegno congiunto contro la deforestazione, la creazione di un fondo per i boschi tropicali, la creazione di un meccanismo di dialogo permanente, la partecipazione dei popoli indigeni nei meccanismi decisionali e la creazione di un centro di intelligence congiunto a Manaos, in Brasile. Critiche da associazioni ambientaliste sono arrivate tuttavia per l'assenza nel documento di una dichiarazione dell'Amazzonia come "area libera dallo sfruttamento di idrocarburi", un punto a cui si sono opposti Ecuador, Perù e Venezuela e lo stesso Brasile di Luiz Inácio Lula da Silva che ospiterà la conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico. La coalizione di ong per l'Amazzonia Libera da Combustibili Fossili ha emesso un comunicato dove accusa specialmente il presidente Lula "di voler assumere la leadership climatica come anfitrione della Cop30 mentre promuove l'espansione della frontiera petrolifera nell'Amazzonia brasiliana".
(I.E.Booysen--TPT)