Tunisia, Saied incarica un ingegnere per crisi ambientale Gabès
Dopo settimane di proteste contro l'inquinamento
Il presidente tunisino Kais Saied ha ricevuto oggi al Palazzo di Cartagine l'ingegnere petrolchimico Ali Ben Hammoud, laureato all'Università delle Industrie Chimiche di Shanghai, incaricandolo di costituire e guidare una squadra di esperti per proporre "soluzioni immediate" alla crisi ambientale di Gabès, in attesa di misure strategiche a più lungo termine. Lo ha reso noto la stessa presidenza tunisina, precisando che nel corso della riunione Saied ha elogiato il "senso di responsabilità nazionale" dell'ingegnere, ribadendo l'intenzione di mobilitare competenze tunisine e ha denunciato le reti di corruzione additate come corresponsabili del degrado, evocando la necessità di "restaurare la dignità" dei cittadini e di porre fine alla "hogra", il sentimento popolare di ingiustizia. Il mandato affida a Ben Hammoud la predisposizione di proposte operative a breve per la regione. L'iniziativa arriva dopo settimane di mobilitazioni nel Sud del Paese e nella capitale. Il 21 ottobre Gabès si è fermata per uno sciopero generale indetto dal sindacato Ugtt, con cortei che chiedono la chiusura o il trasferimento delle unità più inquinanti del Gruppo Chimico Tunisino. Nelle stesse giornate sono proseguite proteste a Tunisi. Diverse inchieste giornalistiche hanno richiamato l'attenzione su anni di sversamenti nel mare di fosfogesso e su emissioni nocive, nell'ambito della lavorazione dei fosfati. Già a metà ottobre la Presidenza aveva fatto sapere di aver inviato una squadra congiunta dei ministeri dell'Industria e dell'Ambiente per ispezioni al complesso di Gabès, con l'obiettivo dichiarato di passare a misure rapide e poi a una strategia più ampia. La nomina odierna di un referente tecnico incaricato di coordinare un team ad hoc si inserisce in tale quadro. Il dossier resta sotto forte pressione dell'opinione pubblica. Il collettivo Stop Pollution ha scandito nelle ultime manifestazioni le richieste di smantellamento delle unità più impattanti del Gct e di stop a nuovi progetti industriali considerati negativi per l'ambiente, ricordando anche impegni governativi passati sul fine degli scarichi di fosfogesso in mare. Tra le misure annunciate sono circolate anche misure sanitarie come la costruzione di un ospedale oncologico, giudicate dai manifestanti insufficienti senza un cambio del modello industriale.
(P.Ngobeni--TPT)